Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


domenica 29 gennaio 2012

575 - RIOS MONTT PRESENTERÀ PRIMA DICHIARAZIONE PER GENOCIDIO

L'ex generale golpista, Efraín Ríos Montt, leader del Fronte Repubblicano Guatemalteco (FRG), è stato convocato dal Tribunale Primo per rendere la sua prima dichiarazione giovedì 26 gennaio, sui casi di genocidio che sarebbero avvenuti durante la sua presidenza, tra il 1982 e il 1983.
A distanza di 29 anni dai crimini commessi, il Ministero Pubblico presenterà indizi schiaccianti in relazione alla supposta responsabilità del militare ritirato nei massacri, tra 1982 e 1983; il MP potrebbe accusarlo dei  delitti di genocidio e crimini contro l'umanità.
Il pubblico ministero Manuel Vásquez, ha confermato che esiste un'indagine aperta contro Rios Montt, per il suo supposto vincolo nei massacri perpetrati nel Triangolo Ixil, Quiché, dove "la storia che raccontano i sopravvissuti è che l'esercito mise in pratica la tattica della “terra bruciata”.
"Siamo fiduciosi che non ci saranno responsabilità, poiché egli non è mai stato sul campo di battaglia", ha detto l'avvocato difensore del generale ritirato, Gonzalo Rodríguez Gálvez.
Le organizzazioni che chiedono che si faccia giustizia per quanto avvenuto durante il conflitto armato mostrarono la loro soddisfazione per la decisione di convocare Rios Montt.
Aura Elena Farfán, di Familiari di Detenuti Scomparsi del Guatemala (Famdegua), ha detto che l'ex capo di Stato deve chiarire che cosa avvenne durante la guerra interna e sui piani contro insurrezionali che si misero in pratica durante la sua amministrazione de facto.
Edgar Pérez, avvocato dell'Associazione Giustizia e Riconciliazione, che presentò la denuncia contro Rios Montt, affermò che considera positiva la decisione giudiziale e spera che il militare ritirato si presenti.
L’ex deputato e altri generali ritirati sono contestati almeno cento massacri nei quali morirono 1.771 persone, si commisero 1.400 violazioni e più di 29.000 persone furono sfollate, secondo indagini del MP.
Ad oggi, solo i generali Mauricio Rodríguez Sánchez e Héctor Mario López Fuentes sono stati processati e rimangono agli arresti all'Ospedale Militare.
Il giorno 16, la giudice Carol Flores ha ordinato che nel termine di otto giorni feriali il Ministero Pubblico (MP) doveva informare sull'esistenza di un'investigazione penale contro il generale José Efraín Ríos Montt. Anche "la procura deve indicare se alla data si conta su indizi ragionevoli, per basare un'accusa obiettiva contro il militare."
CEG, 17-23 gennaio 2012

574 - RÍOS MONTT PRESENTARÁ PRIMERA DECLARACIÓN POR GENOCIDIO

El ex general golpista, Efraín Ríos Montt, líder del Frente Republicano Guatemalteco (FRG), fue citado por el Juzgado Primero de Mayor Riesgo, para que rinda su primera declaración el jueves 26 de enero, sobre los hechos de genocidio que habrían ocurrido durante su gestión, entre 1982 y 1983.
Luego de 29 años de cometidos los crímenes, el Ministerio Público (MP) presentará los indicios contundentes que tiene con relación a la supuesta responsabilidad del militar retirado en masacres, entre 1982 y 1983; el MP podría sindicarlo por los delitos de genocidio y deberes contra la humanidad.
El fiscal del MP, Manuel Vásquez, confirmó que existe una investigación abierta contra Ríos Montt, por su supuesta vinculación en las masacres perpetradas en el Triángulo Ixil, Quiché, donde “la historia que cuentan los sobrevivientes narra que el ejército aplicó planes de tierra arrasada”.
“Estamos confiados en que no hay responsabilidad, ya que él nunca estuvo en el campo de batalla”, expresó el abogado defensor del general retirado, Gonzalo Rodríguez Gálvez.
Organizaciones que buscan que se haga justicia por hechos cometidos durante el conflicto armado mostraron su satisfacción por la decisión de citar a Ríos Montt.
Aura Elena Farfán, de Familiares de Detenidos Desaparecidos de Guatemala (Famdegua), dijo que el ex jefe de Estado Debe aclarar qué pasó durante la guerra interna y sobre los planes contrainsurgentes que se pusieron en práctica durante su administración de facto.
Edgar Pérez, abogado de la Asociación Justicia y Reconciliación, que presentó la denuncia contra Ríos Montt, afirmó que ve positiva la resolución judicial y espera que el militar retirado se presente.
Al ahora ex diputado y a otros generales retirados se les señala de al menos cien masacres en las que murieron unas mil 771 personas, se cometieron mil 400 violaciones y más de 29 mil personas fueron desplazadas, según pesquisas del MP.
A la fecha sólo los generales Mauricio Rodríguez Sánchez y Héctor Mario López Fuentes son procesados y permanecen bajo arresto en el Hospital Militar.
El día 16, la  jueza primera de Mayor Riesgo, Carol Flores ordenó que en un plazo de ocho días hábiles el Ministerio Público (MP) debía  informar sobre la existencia de una investigación penal contra el general José Efraín Ríos Montt. “La fiscalía también debe indicar si a la fecha se cuenta con los indicios razonables, para fundamentar una acusación objetiva contra el militar”.
CEG, 17-23 enero 2012

domenica 22 gennaio 2012

573 - UN TERZO DEI GIOVANI CONSIDERA LA POSSIBILITA’ DI EMIGRARE ALLA RICERCA DI MIGLIORI CONDIZIONI DI VITA

Con "l'intenzione di migliorare le proprie condizioni di vita", 1.176. 435 giovani, poco meno di un terzo della gioventù guatemalteca, stimata in 4,2 milioni, considera in futuro emigrare negli Stati Uniti, mentre 489.652 hanno manifestato di "pensare di trasferirsi in un paese centroamericano." Così ha informato il coordinatore generale della Prima Inchiesta Nazionale della Gioventù (Enju), Bienvenido Argueta, durante la presentazione dello studio.
"Un aspetto molto vistoso di questa relazione è la gran quantità di giovani che considera la possibilità di emigrare all'esterno nel futuro. Questo riflette le scarse prospettive che questo segmento della popolazione ha nel paese e l'obbligo di implementare azioni pubbliche che aprano spazi per lo sviluppo dei giovani", afferma la relazione.
Di uguale maniera, la relazione risalta che "la maggior parte degli uomini ha mostrato il proprio interesse a migrare negli USA", mentre la maggioranza delle donne "preferisce come meta l'America Centrale."
Del totale di giovani, "il 25,2% degli indigeni dice che ha pensato di trasferirsi negli USA, mentre i non indigeni che hanno pensato al trasferimento sono il 29,6%" "Nel caso della migrazione verso paesi centroamericani, i non indigeni superano lievemente gli indigeni", aggiunge l'indagine.
Secondo l'Enju, il 63,5 % della popolazione giovane non possiede un lavoro, mentre il 5,1% ha avuto accesso all'educazione superiore.
In questo senso, Jorge Santos, del Centro Internazionale per Investigazioni in Diritti umani (CIIDH), ha considerato che queste aspettative sono il prodotto di "un modello di sviluppo economico altamente escludente". Ha sottolineato come "negativa" la migrazione di giovani guatemaltechi all’estero, perché "le condizioni sotto le quali si realizza la migrazione sono, in troppe occasioni, infraumane".  
CEG, 10-16 gennaio 2012

572 - UN TERCIO DE JÓVENES CONTEMPLA MIGRAR EN BUSCA DE MEJORES CONDICIONES DE VIDA

Con “la intención de mejorar sus condiciones de vida”, 1 millón 176 mil 435 jóvenes, poco menos de un tercio de la juventud guatemalteca, estimada en 4.2 millones, considera a futuro migrar a Estados Unidos, mientras 489 mil 652 más han manifestado “pensar en trasladarse hacia un país centroamericano”. Así lo informó el coordinador general de la Primera Encuesta Nacional de la Juventud (Enju), Bienvenido Argueta, durante la presentación del estudio.
“Un aspecto muy llamativo de este informe es la gran cantidad de jóvenes que considera migrar al exterior en el futuro. Esto refleja la escasa perspectiva que este segmento de la población tiene del país y la obligación de implementar acciones públicas que abran espacios para el desarrollo de las y los jóvenes”, cita el informe.
De igual manera, el informe resalta que “la mayor parte de hombres mostró su interés en migrar a EE.UU.”, en tanto la mayoría de mujeres “prefirió como destino Centroamérica”.
Del total de jóvenes, “el 25.2% de los indígenas dice que ha pensado en trasladarse a EE.UU., mientras los no indígenas lo han mencionado en un 29.6%”. “En el caso de la migración hacia países centroamericanos, los no indígenas superan levemente a los indígenas”, agrega la investigación.
Según la Enju, un 63.5% de la población joven no posee un trabajo, mientras el 5.1% ha tenido acceso a la educación superior.
En este sentido, Jorge Santos, del Centro Internacional para Investigaciones en Derechos Humanos (CIIDH), consideró que estas expectativas son el producto de “un modelo de desarrollo económico altamente excluyente”. Destacó como “negativa” la migración de jóvenes guatemaltecos al extranjero, pues “las condiciones bajo las cuales se realiza la migración son, en demasiadas ocasiones, infrahumanas”. (SV)
CEG, 10-16 enero 2012

domenica 15 gennaio 2012

571 - IL GENERALE OTTO PÉREZ MOLINA ASSUME LA PRESIDENZA DEL GUATEMALA

Il generale ritirato Otto Pérez Molina ha assunto sabato la presidenza del Guatemala, con la promessa di porre fine alla delinquenza e al crimine organizzato che colpiscono il paese.
Pérez succede a Álvaro Colom. Come parte della cerimonia, Pérez ha giurato di difendere la Costituzione, alcuni momenti prima di ricevere la fascia presidenziale.
L'elettorato si è sentito attratto dalla "mano dura" di Pérez contro la criminalità, in un paese di 13 milioni di abitanti, assediato dalle bande di delinquenti e dai cartelli della droga messicani, e con un tasso di 45 omicidi  ogni 100.000 abitanti, quasi tre volte maggiore di quello del vicino Messico.
Pérez, 61 anni, è il primo militare eletto presidente del Guatemala da quando si è concluso il governo militare 25 anni fa, nel quale svolgeva la mansione di direttore dei servizi di spionaggio.
Primo discorso presidenziale
"Il cambiamento comincia oggi", ha detto il presidente Otto Pérez, iniziando il suo discorso inaugurale, nel quale si è impegnato a trasformare le promesse elettorali in obblighi dello Stato.
Il presidente ha riconosciuto che il paese ha problemi ed entità pubbliche corrotte dove sarà necessario, come assicura, iniziare con responsabilità il cambiamento.
"Parlo di un cambiamento profondo, strutturale e non superficiale", ha detto Pérez che ha rivolto un richiamo all'unità di tutti i settori, per affrontare una lotta per "la trasformazione della società."
Cambiamento di epoca
Il presidente ha qualificato la nazione della quale assume oggi la presidenza, come un paese prossimo al tracollo economico e morale, con il livello di indebitamento più alto nella storia. Infrastrutture distrutte e un debito oscillante "senza precedenti", impossibile da definire nei due mesi di transizione.
Nel suo discorso, in più di un'occasione, il presidente ha criticato la gestione anteriore, dove come assicura esisteva disordine finanziario ed amministrativo, come utilizzo di programmi sociali che furono "clientelari e populisti."
Pérez Molina ha presentato le carenze nel settore salute, educazione e denutrizione, oltre ad annunciare che la prima delle sue aree di lavoro sarà focalizzata nella sicurezza, in un paese dove il tasso di morti è in media di 15 persone al giorno.
Richiamo all’unità
La parola unità è stata presente in vari punti del discorso presidenziale, nel quale il generale ritirato ha ricordato il passato recente del paese ed il processo di pace, firmato 15 anni fa.
“Mi toccò vivere la guerra, soffrii come tutta la mia generazione e stiamo consenti che molte delle cause che diedero ancora origine al conflitto sono presenti", ha affermato.
Ha enfatizzato l'unità della nazione e di tutti i settori per "abbandonare il confronto ed unirsi nella riconciliazione che permetta di costruire una nazione con il rispetto dei diritti umani."
Aree di lavoro
Le aree di lavoro annunciate dal nuovo governo saranno incamminate verso la sicurezza come priorità, ha affermato il presidente, oltre alla lotta contro la fame ed il rafforzamento dell’economia.
Il nuovo governo, ha affermato il presidente, sarà un'amministrazione austera e focalizzata nella ripresa economica attraverso la certezza giuridica.
Il patto fiscale, la fiscalizzazione e la trasparenza sono promesse del governo per "conquistare la fiducia dei guatemaltechi nel suo governo e la fiducia degli investitori", ha assicurato il presidente.  
Violenza offusca il passaggio dei poteri
Il passaggio del potere è stato segnato dal lutto per l'assassinio del deputato Óscar Valentín Leal Caal, abbattuto a fucilate perché negoziava la possibilità di abbandonare il partito Libertà Democratica Rinnovata, (Lider), per militare nel gruppo del presidente, il Partito Patriota.
Prima di cominciare il processo della presa di possesso, il congresso della Repubblica si è riunito ed il deputato Gudy Rivera è stato eletto nuovo presidente della camera legislativa della nazione centroamericana.
Rivera riaffermò nel suo discorso che si farà giustizia per Leal.
Consiglieri vicini al presidente segnalano che Pérez appoggia le condizioni delineate da varie leggi del Congresso statunitense per ripristinare l'aiuto militare del paese nordamericano, soppresso nel 1978 durante la Guerra Civile.
Appoggio militare
Anche gli Stati Uniti insistono che il governo appoggi una squadra internazionale di fiscali contro la corruzione, appoggiata dall'ONU, i cui sforzi sono stati criticati dall'élite politica del Guatemala.
"Io credo che Otto Pérez Molina cercherà il sollevamento delle restrizioni all'aiuto militare" ha detto Harold Caballeros, il futuro ministro delle Relazioni Estere. "Ho la sincera certezza dell’impegno di Otto Pérez Molina per migliorare il sistema di giustizia nella sua totalità in Guatemala."
Pérez è stato sconfitto alla sua prima candidatura nel 2007 di fronte a Colom.
Nella sua carriera militare si distinse come uno specialista in intelligence, uno dei settori più influenti dell'esercito. Non è stato mai implicato in crimini attribuiti ai militari durante la guerra contro i ribelli marxisti e fu un rappresentante dell'esercito nella squadra che negoziò gli accordi di pace.
Prensa Libre, 14/01/2012

570 - GENERAL OTTO PÉREZ MOLINA ASUME LA PRESIDENCIA DE GUATEMALA

El general retirado Otto Pérez Molina asumió el sábado la presidencia de Guatemala, con la promesa de acabar con la delincuencia y el crimen organizado que azotan el país.
Pérez sucede a Alvaro Colom. Como parte de la ceremonia, Pérez juró defender la Constitución momentos antes de ceñirse la banda presidencial.
El electorado se sintió atraído por el enfoque de "mano dura" de Pérez contra la criminalidad, en un país de 13 millones de habitantes invadido por las pandillas y los carteles de la droga mexicanos y con una tasa de homicidios de 45 por cada 100 mil habitantes, casi tres veces mayor que la del vecino México.
Pérez, de 61 años, es el primer militar elegido presidente de Guatemala desde que concluyó el gobierno militar hace 25 años, en el que se desempeñaba como director de los servicios de espionaje.
Primer discurso presidencial
“El cambio comienza hoy”, dijo el presidente Otto Pérez, al iniciar su discurso inaugural, donde se comprometio a convertir las promesas electorales en compromisos de Estado.
El mandatario reconoció que el país tiene problemas y entidades públicas corruptas donde habrá, según asegura que asumir con responsabilidad el cambio.
“Hablo de un cambio profundo, estructural y no cosmético”, dijo Pérez que hace un llamado a la unidad de todos los sectores, para enfrentar una lucha por “la transformación de la sociedad”.
Cambio de época
El mandatario calificó la nación de la que hoy asume la presidencia, como un país cerca del quiebre económico y moral, con un nivel de endeudamiento del más alto en la historia. Infraestructura destruida y una deuda flotante "sin precedentes", imposible de establecer en dos meses de transición.
En su discurso, en más de una ocasión, el mandatario criticó la gestión anterior, donde según asegura existió un desorden financiero y administrativo, así como manejos de programas sociales que fueron "clientelares y populistas".
Pérez Molina hizo un repaso en carencias en el sector salud, educación y la desnutrición, además de anunciar que el primero de sus ejes de trabajo esta enfocado en la seguridad, en un país donde la tasa de muertes promedia 15 personas al día.
Llamado a la unidad
La palabra unión, estuvo presente en varios puntos del discurso presidencial, donde el general retirado recordó el pasado reciente del país y el proceso de paz, firmado hace 15 años.
"Me toco vivir la guerra, sufrí como toda mi generación y estamos consientes que muchas de las causas que dieron origen al conflicto aún estan presentes", asevero.
Enfatizó la unidad de nación y de todos los sectores para "abandonar la confrontación y unirse a la reconciliación que permita construir una nación con respeto a los derechos humanos".
Ejes de trabajo
Los ejes de trabajo anunciados por el nuevo gobierno, serán encaminados a la seguridad como prioridad, afirmo el mandatario, además del cambate al hambre y el fortalecimiento económico
El nuevo gobierno, asevero el presidente, será una administración austera y enfocada en la reactivación económica a través de la certeza jurídica.
El pacto fiscal, la fiscalización y la transparencia son promesas de gobierno para "lograr la confianza de los guatemaltecos en su gobierno y la confianza de los inversionistas", aseguró el mandatario.
Violencia empaña transmisión de mando
La transmisión del mando presidencial estuvo marcado por el luto tras el asesinato del diputado Oscar Valentín Leal Caal, abatido a tiros porque negociaba la posibilidad de abandonar el partido Libertad Democrática Renovada (Lider) para militar en el grupo del presidente, el Partido Patriota.
Antes de comenzar el proceso de la toma de posesión, el congreso de la República se reunió y el diputado Gudy Rivera se convirtió en el nuevo presidente la cámara legislativa de la nación centroamericana.
Rivera reafirmó en su discurso que se haría justicia por Leal.
Asesores cercanos señalan que Pérez apoya las condiciones delineadas por varias leyes de asignaciones del Congreso estadounidense para restaurar la ayuda militar del país norteamericano, eliminada en 1978 en medio de la Guerra Civil.
Apoyo militar
Estados Unidos también insiste en que el gobierno respalde a un equipo internacional de fiscales contra la corrupción, apoyado por la ONU, cuyos esfuerzos han sido criticados por la elite política de Guatemala.
"Yo sí creo que Otto Pérez Molina buscará el levantamiento de las restricciones a la ayuda militar", dijo Harold Caballeros, el futuro ministro de Relaciones Exteriores. "Tengo la sincera certeza del compromiso de Otto Pérez Molina en mejorar el sistema de justicia en su totalidad en Guatemala".
Pérez perdió su primera candidatura en 2007 frente a Colom.
En su trayectoria militar se destacó como un especialista en inteligencia, uno de los sectores más influyentes del ejército. Nunca ha sido implicado en crímenes atribuidos a los militares durante la guerra contra los rebeldes marxistas y fue un representante del ejército en el equipo que negoció los acuerdos de paz
Prensa Libre 14/01/2012

lunedì 9 gennaio 2012

569 - SCARSI PROGRESSI NELLA RIDUZIONE DELLA MORTALITÀ MATERNA IN GUATEMALA

La mortalità materna è un problema di salute pubblica a livello nazionale e mondiale che nonostante sia considerata una priorità nazionale, gli sforzi realizzati non sono riusciti ancora ad arrivare a una riduzione delle cifre in questo paese, secondo informazioni della Segreteria per la Pianificazione e Programmazione della Presidenza (SEGEPLAN), e il Ministero della Salute Pubblica e Assistenza Sociale (MSPAS).
Il documento “Studio Nazionale sulla Mortalità Materna 2007", presentato questa settimana, rivela che benché si sia verificata una minima diminuzione nel livello di morti causate da problemi nella gravidanza, parto e post parto, esiste ancora una grande sfida riguardo al tema dell’assicurazione di servizi che permettano di esercitare il diritto delle donne ad una maternità sicura, come a garantire l'accesso a servizi di salute di qualità, sia per il genere che per l’aspetto culturale.
Gli enti hanno sottolineato che l'attuale situazione della mortalità materna colloca il paese al terzo posto in America Latina e la velocità della riduzione della stessa è inferiore alla media della regione.
Il Tasso di Mortalità Materna in Guatemala è di 139 per ogni 100.000 nati vivi, una cifra che è considerata elevata ed inaccettabile, sia per la lenta riduzione durante gli ultimi anni nel paese, sia confrontata con quella di altri paesi.
Secondo il documento, elaborato da SEGEPLAN e MSPAS, in un periodo di 11 anni, 1989 al 2000, la riduzione registrata equivale ad una diminuzione annuale del 2,75%, mentre dal 2000 al 2007 la diminuzione è stata del 1,2% annuale, situazione che è preoccupante.
Donne indigene le più colpite
Secondo l'indagine, gli elevati livelli di mortalità materna hanno colpito principalmente le donne indigene, rurali e povere, per cause che sono prevedibili ed ingiustificate.
Diverse analisi hanno dimostrato che nei dipartimenti dell'altopiano, che vi è maggiore popolazione indigena, si concentrano il maggiore numero di morti materne, mentre nel dipartimento di Città del Guatemala e la maggioranza delle regioni ubicate all'oriente del paese hanno i minori livelli.
CERIGUA 16/12/2011

568 - ESCASOS AVANCES EN LA REDUCCIÓN DE LA MORTALIDAD MATERNA EN GUATEMALA

La mortalidad materna es un problema de salud pública a nivel nacional y mundial, que a pesar de considerarse una prioridad nacional, los esfuerzos realizados aún no han logrado una reducción de las cifras en este país, según la información de la Secretaría de Planificación y Programación de la Presidencia (SEGEPLAN) y el Ministerio de Salud Pública y Asistencia Social (MSPAS).
El documento “Estudio Nacional de Mortalidad Materna 2007”, presentado esta semana, revela que aunque se ha reportado una mínima disminución en los nivel de muertes ocasionadas por problemas en el embarazo, parto y posparto, aún existe un gran reto en el tema de aseguramiento de servicios que permitan ejercer el derecho de las mujeres a una maternidad saludable, así como a garantizar el acceso a servicios de salud de calidad, con enfoque de género y pertinencia cultural.
Las entidades subrayaron que la actual situación de mortalidad materna ubica al país en el tercer lugar en América Latina y la velocidad de descenso de la misma es inferior al promedio de la región.
La Razón de Mortalidad Materna (RMM) en Guatemala es de 139 por cada 100 mil nacidos vivos, una cifra que es considerada elevada e inaceptable, tanto por el lento descenso que ha manifestado durante los últimos años en el país, como al compararla con la de otros países.
Según el documento, elaborado por SEGEPLAN y el MSPAS, en un período de 11 años, 1989 al 2000, la reducción reportada equivale a un descenso anual del 2.75 por ciento, mientras que del 2000 al 2007 el descenso fue de 1.2 por ciento anual, situación que es preocupante.
Mujeres indígenas las más afectadas
Según la investigación, los elevados niveles de mortalidad materna que han afectado principalmente a mujeres indígenas, rurales y pobres, por causas que son prevenibles e injustificadas.
Diversos análisis han demostrado que en los departamentos del altiplano que tienen mayor población indígena, concentran el mayor número de muertes maternas, mientras que en el departamento de Guatemala y la mayoría de regiones ubicadas al oriente del país tienen los menores niveles.
CERIGUA 16/12/2011

sabato 7 gennaio 2012

567 - SOSPENDONO PROCEDIMENTO PENALE PER GENOCIDIO CONTRO MEJÍA VÍCTORES

Oscar Humberto Mejía Víctores, ex capo di Stato accusato del delitto di genocidio, secondo una decisione giudiziale, non potrà essere giudicato per quel delitto.
La giudice di Alto Rischio, Carol Patricia Flores, ha deciso di sospendere il procedimento penale contro Mejía Víctores, spiegando che il militare non potrebbe affrontare un giudizio a causa dei problemi di salute che affronta.
L'ex capo di Stato è accusato dei massacri di contadini delle comunità Plan de Sánchez, in Baja Verapaz e nel Triangolo Ixil, in Quiché.
Flores ha spiegato che la salute del militare, sia sotto l’aspetto psicologico e per impedimenti fisici, gli rende impossibile presentarsi davanti ad un Tribunale per affrontare le accuse.
La decisione di sospendere il procedimento penale è a tempo indefinito e potrebbe riattivarsi se la salute dell'accusato migliorasse.
La sicurezza perimetrale, di cui godeva Mejia Víctores, è stata ritirata della sua abitazione ubicata in un settore della zona 14.
Prensa Libre, 5/01/2012

566 - SUSPENDEN PERSECUCIÓN PENAL POR GENOCIDIO CONTRA MEJÍA VÍCTORES

Óscar Humberto Mejía Víctores, exjefe de Estado acusado del delito de genocido, según resolución judicial, no podrá ser juzgados por ese delito.
La jueza primera de Alto Riesgo, Carol Patricia Flores, resolvió este medio día suspender la persecución penal contra Mejía Víctores, explicando que el militar no podría enfrentar un juicio debido a los padecimientos de salud que tienen.
El exjefe de Estado, está acusado de las masacres de campesinos de las comunidades Plan de Sánchez, en Baja Verapaz y el Triangulo Ixil, en Quiché.
Flores explicó que la salud del militar aquejada por aspectos psicológicos e impedimentos físicos, lo inhabilitan a presentarse ante un Tribunal para enfrentar las acusaciones.
La decisión de suspender de la persecución judicial es por tiempo indefinido y podría reactivarse si la salud del acusado mejora.
La seguridad perimetral que tenía Mejia Víctores, fue retirada de su vivienda ubicada en un sector de la zona 14.
Prensa Libre, 5/01/2012

lunedì 2 gennaio 2012

565 - OTTO PÉREZ: "RILANCEREMO GLI ACCORDI DI FONDO"

Per la prima volta, uno dei firmatari degli accordi di pace durante il governo di Álvaro Arzú (1996-2000) reggerà le sorti del paese: Otto Pérez Molina.
Il generale ritirato che sottoscrisse gli accordi di pace il 29 dicembre 1996, troverà assumendo la Presidenza, il prossimo 14 gennaio, un'agenda di nazione decisa tre lustri fa, ma che nessuno dei suoi quattro predecessori ha realizzato.
Malgrado riconosca progressi in alcune aree, Pérez Molina segnala che gli aspetti principali continuano con serie lacune, come la povertà, la conflittualità agraria e l’accesso alla giustizia.
D. Come partecipante nel conflitto armato, negoziatore e successivamente firmatario degli accordi di pace, quale è il suo bilancio di quel patto?
R. Ci sono molti impegni che non si sono realizzati. Gli accordi che maggiori possibilità avevano, continuano ad essere pendenti. Gli accordi su Diritti dei Popoli Indigeni, il Rafforzamento del Potere Civile ed aspetti socioeconomici sono temi rimasti indietro di 15 anni, e ai quali speriamo di dare un rilancio, con enfasi negli accordi e impegni di fondo che non si sono realizzati.
D. Quale è il maggiore ritardo tra gli aspetti trattati negli accordi?
R. Il maggiore ritardo lo troviamo nell'accordo socioeconomico – e nella situazione agraria -, principalmente in quanto a povertà e povertà estrema; ciò è accompagnato dal tema dei popoli indigeni. Può vedersi che la maggior parte della povertà e povertà estrema continua ad essere concentrata nelle popolazioni indigene, ed è dove più sforzo dovremo fare.
D. La povertà è aumentata dal 2006 al 2011 al 53,71%. Come possono superarsi i ritardi storici nello sviluppo umano?
R. Per dare soluzione a quei problemi è necessario, in primo luogo, avere una squadra e impegnarsi per fare le cose.
Quando si vede che è aumentata la povertà, questo è rispecchiato nella denutrizione dei bambini. Cerchiamo abbassare gli indici di denutrizione infantile nei prossimi quattro anni. Inoltre, riuscire a fare crescere l'economia, per migliorare quella situazione come avevamo previsto 15 anni fa.
D. In questa materia, che cosa si può fare che non si sia tentato prima?
R. Chiediamo un grande impegno per avere come priorità lo sviluppo rurale e sociale; sono due dei principi che abbiamo per il prossimo governo, per frenare ed evitare che la povertà continui a crescere.
D. Questo implica maggior spesa sociale?
R. Avevamo parlato durante la negoziazione degli accordi di pace di ottenere una riscossione del 12% nel carico tributario, e risulta che questa meta solo è stata raggiunta un anno. Vogliamo riprendere il Patto Fiscale ed andare oltre il 12%; oggi il paese dovrebbe stare, come minimo, al 14% di riscossione per potere dare risposta alle domande della popolazione.
D. È fattibile intraprendere questi cambiamenti in quattro anni, quando altri governi hanno fallito?
R. Non posso dire che si faranno tutti i cambiamenti nei quattro anni del nostro mandato, ma sì possono prepararsi le basi ed avanzare sostanzialmente affinché possa continuare a costruire ed avanzare su questa linea.
D. Appoggerà la necessità di intraprendere riforme costituzionali e del regime elettorale?
R. Parlare di riforme costituzionali è qualcosa che dobbiamo fare; non solo è negli impegni degli accordi di pace, ma anche per il tema della sicurezza e della giustizia.
C'è perfino un'iniziativa di legge presentata dalle università di San Carlos e Landívar, come dell'Associazione di Indagine e Studi Sociali, che credo è una buona base per discutere ed avanzare sui temi che sono rimasti in attesa dopo gli accordi.
D. Come ha cambiato la sua visione del paese dopo questi 15 anni?
R. Nei temi di fondo, la visione del paese continua ad essere quasi la stessa; questo perché i problemi non si sono risolti come volevamo, quando noi parlavamo di sviluppo sociale e rurale in quell'epoca. Continuano ad essere presenti la stessa povertà ed esclusione; persiste ancora la mancanza di opportunità per l'area rurale e per i popoli indigeni.
Più che cambiare la visione, dobbiamo prendere con molta forza quegli impegni, per riuscire a superare i problemi di fondo.
Prensa Libre 29/12/2011

564 - OTTO PÉREZ: “RELANZAREMOS LOS ACUERDOS DE FONDO”

Por primera vez, uno de los firmantes de los acuerdos de paz durante el gobierno de Álvaro Arzú (1996-2000) dirigirá los destinos del país: Otto Pérez Molina.
El general retirado, quien suscribió el pacto el 29 de diciembre de 1996, encontrará al asumir la Presidencia, el próximo 14 de enero, una agenda de nación consensuada hace tres lustros, pero que ninguno de sus cuatro predecesores ha concluido.
A pesar de que reconoce avances en algunas áreas, Pérez Molina destaca que los aspectos principales siguen con serios rezagos, como la pobreza, conflictividad agraria y acceso a la justicia.
Como participante en el conflicto armado, negociador y luego signatario de los acuerdos de paz, ¿cuál es su balance de ese pacto?
Hay muchos compromisos que no se han cumplido. Los acuerdos que más posibilidad tenían siguen pendientes. Los acuerdos sobre Derechos de los Pueblos Indígenas, Fortalecimiento del Poder Civil y aspectos socioeconómicos son asuntos que siguen atrasados luego de 15 años, y a los cuales esperamos darles un relanzamiento, con énfasis en los acuerdos y compromisos de fondo que no se han cumplido.
¿Cuál es el mayor atraso entre los aspectos tratados en los acuerdos?
El mayor rezago lo encontramos en el acuerdo socioeconómico —y situación agraria—, principalmente en cuanto a pobreza y pobreza extrema; esto va acompañado del asunto de los pueblos indígenas. Se puede ver que el rezago de la pobreza y pobreza extrema sigue concentrado en las poblaciones indígenas, y es donde más esfuerzo tendremos que hacer para relanzarlos.
La pobreza se incrementó del 2006 al 2011 al 53.71 por ciento. ¿Cómo se pueden superar los retrasos históricos en desarrollo humano?
Para dar solución a esos problemas es necesario, primero, tener el equipo y el compromiso para hacer las cosas.
Cuando se mira que ha crecido la pobreza, esto se ve reflejado en la desnutrición de los niños. Buscamos bajar los índices de desnutrición infantil en los próximos cuatro años.
Además, lograr el crecimiento de la economía, para mejorar esa situación como lo habíamos hablado hace 15 años.
En esta materia, ¿qué se puede hacer que no se haya intentado antes?
Buscamos un gran compromiso para tener como prioridad el desarrollo rural y social; son dos de los ejes que tenemos para el próximo gobierno, para frenar y evitar que la pobreza siga creciendo.
¿Esto implica más gasto social?
Habíamos hablado durante la negociación de los acuerdos de paz de lograr una recaudación del 12 por ciento en la carga tributaria, y resulta que esta meta solo se logró un año. Queremos retomar el Pacto Fiscal e ir más allá del 12 por ciento; hoy el país debería estar, como mínimo, en 14 por ciento de recaudación para poderle dar respuesta a las demandas de la población.
¿Es viable emprender estos cambios en cuatro años, cuando otros gobiernos han fracasado?
No puedo decir que se van a hacer todos los cambios en los cuatro años de nuestro mandato, pero sí se pueden sentar las bases y avanzar sustancialmente para que se pueda seguir construyendo y avanzar en esta línea.
¿Apoyará la necesidad de emprender reformas constitucionales y del régimen electoral?
Hablar de reformas constitucionales es algo que debemos hacer; no solo está en los compromisos con los acuerdos de paz, sino también con el tema de seguridad y justicia.
Incluso hay una iniciativa de ley presentada por las universidades de San Carlos y Landívar, así como de la Asociación de Investigación y Estudios Sociales, que creo es una buena base para discutir y avanzar en los temas que quedaron pendientes luego de esos acuerdos.
¿Cómo ha cambiado su visión de país tras estos 15 años?
En los temas de fondo, la visión de país sigue siendo casi la misma; esto porque los problemas no se han resuelto como quisiéramos, cuando nosotros hablamos de desarrollo social y rural en esa época. Siguen presentes la misma pobreza y exclusión; aún persiste la falta de oportunidades para el área rural y los pueblos indígenas.
Más que cambiar la visión, tenemos que tomar con mucha fuerza esos compromisos, para lograr superar los problemas de fondo.
Prensa Libre 29/12/2011