Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


martedì 27 maggio 2014

839 - AGGRESSIONI CONTRO GIORNALISTI GUATEMALTECHI PROVENGONO MOLTE VOLTE DALLO STATO E DALLA SOCIETÀ CIVILE.

Durante i primi cinque mesi del 2014 la situazione di vulnerabilità della stampa in Guatemala non è cambiata, a causa delle violazioni commesse contro i comunicatori, nelle quali molte volte sono compresi impiegati statali e membri della società civile.
Tra le principali aggressioni documentate dall'Osservatorio dei Giornalisti di Cerigua si trovano quelle fisiche e verbali, intimidazioni, arresti arbitrari, arresti e minacce, e chiusura di radio comunitarie.
Fino ad oggi si contano 30 aggressioni contro i principi di libertà di espressione e di stampa a livello nazionale, sei casi in più che nello stesso periodo del 2013, in 14 dipartimenti.
A dispetto delle costanti violazioni commesse contro questa corporazione, per le quali sono stati indicati governo, agenti di sicurezza e funzionari pubblici, l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani (OACNUDH), non ha fatto riferimento a queste nelle sue ultime relazioni.
Nella sua recente visita in Guatemala, l’Alto Commissario Aggiunto, Flavia Panserini, non ha affrontato in profondità il tema della sicurezza dei giornalisti, ma ha evidenziato l'iniziativa di creare un meccanismo di protezione a beneficio di questa corporazione, come ha annunciato l’Esecutivo.
Il programma, che era stato proposto da Cerigua insieme a otto organizzazioni di stampa dipartimentale nel 2012, avrebbe dovuto iniziare a funzionare durante il corso del 2014, tuttavia fino al momento non è stata scelta la persona che realizzerà questo strumento.
Allo stesso modo, la relazione dei lavori del 2013 presentata dall'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani in Guatemala, unicamente ha segnalato la creazione di questo programma.
Nello studio, l'Ufficio non si è riferito a nessuno dei gravi casi commessi contro la stampa lo scorso anno, solo ha dato enfasi al fatto che dopo l'assassinio di quattro giornalisti, il governo ha deciso di creare un meccanismo speciale per la difesa di questa corporazione.
CERIGUA, 23/05/2014

838 - AGRESIONES CONTRA PERIODISTAS GUATEMALTECOS PROVIENEN MUCHAS VECES DEL ESTADO Y LA SOCIEDAD CIVIL

Durante los primeros cinco meses del 2014 la situación de vulnerabilidad de la prensa en Guatemala no ha cambiado, debido a las faltas y violaciones cometidas contra comunicadores, en las cuales muchas veces se ven involucrados empleados estatales y miembros de la sociedad civil.
Entre las principales agresiones documentadas por el Observatorio de los Periodistas de Cerigua se encuentran las físicas y verbales, intimidaciones, arrestos arbitrarios, obstrucciones a la fuente, retención y amenazas, así como cierre de radios comunitarias.
Hasta la fecha se han reportado 30 agresiones contra los principios de libertad de expresión y de prensa a nivel nacional, seis casos más que en el mismo periodo del 2013, en 14 departamentos.
Pese a las constantes violaciones cometidas contras este gremio, en las que se han señalado al gobierno, agentes de seguridad y funcionarios públicos, la Oficina del Alto Comisionado de Naciones Unidas para los Derechos Humanos (OACNUDH), no ha hecho hincapié sobre éstas en sus últimos informes.
En su reciente visita a Guatemala, la Alta Comisionada Adjunta, Flavia Panserini, no abordó a profundidad el tema de la seguridad de los periodistas, pero sí resaltó la iniciativa de crear un mecanismo de protección a favor de este gremio, como lo ha anunciado el Ejecutivo.
El programa, que fue propuesto por Cerigua junto a ocho organizaciones de prensa departamentales en 2012, se dijo que iniciaría a funcionar durante el transcurso del 2014, sin embargo hasta el momento no ha sido elegida la persona que construirá dicha herramienta.
De igual manera, en el informe de labores del 2013 presentado por la Oficina del Alto Comisionado de Naciones Unidas para los Derechos Humanos en Guatemala, únicamente señaló la creación de este programa.
En el estudio, la Oficina no se refirió a ninguno de los graves casos cometidos contra la prensa el pasado año, solo hizo énfasis en que luego del asesinato de cuatro periodistas, el gobierno decidió crear un mecanismo especial para la defensa de este gremio.
CERIGUA, 23/05/2014

venerdì 9 maggio 2014

837 - PÉREZ MOLINA ESCLUDE LO STATO DI EMERGENZA IN HUEHUETENANGO

Il presidente Otto Perez Molina ha escluso imporre lo stato di emergenza a San Mateo Ixtatán, Huehuetenango, dove lunedi scorso  la folla con fucili e passamontagna ha provocato il caos in un impianto idroelettrico e di una ditta di costruzioni.
In uno dei magazzini della società ieri erano vi erano ancora materiali in fiamme, anche tubi di plastica, secondo i funzionari della società, che servirà anche per il progetto rete idrica.
Pérez Molina ha detto che gli aggressori non erano del luogo e i leader della comunità hanno affermato di essere d'accordo con il progetto in corso nella zona.
"Si tratta di gruppi che diventano ogni voltameno numerosi, ma agiscono con violenza e in modo anonimo" ha detto.
A causa di questo incidente, un cuoco è stato colpito ed è stato inviato al Roosevelt Hospital, dove si sta riprendendo. Altri tre, forse appartenenti alla società di costruzioni, sono rimasti feriti.
Il Ministero dell'Istruzione ha ordinato la sospensione delle lezioni a tempo indeterminato in 23 comunità del comune.
Le perdite di macchinari e danni per gli incendi sono stimati in più di 5 milioni di dollari (circa Q40 milioni).
Per garantire la sicurezza nella zona ed evitare ulteriore violenza, è stato installato un distaccamento militare, con 150 soldati e un contingente di forze di polizia speciale.
Altri conflitti
Si tratta della terza centrale idroelettrica attaccata nella zona nord, con lo stesso modo di agire,  persone con il volto coperto che distruggono le strutture, persone armate che bloccano e bruciano  le macchine per opporsi alle miniere o ai progetti idroelettrici.
Nel settembre 2013, un soldato a guardia di un elicottero è stato ucciso a Santa Cruz Barillas, tra le proteste degli abitanti armati che si opponevano a un progetto idroelettrico nel comune.
Il 18 febbraio di quell'anno, 50 persone, alcuni con pistole e volto coperto, hanno distrutto un magazzino, hanno sparato e rotto le finestre e la porta della sede della società Hidro Santa Cruz, nel villaggio Poza Verde , Santa Cruz Barillas ,come rifiuto all'installazione di un impianto idroelettrico nella zona.
Anche il 9 dicembre dello stesso anno, circa 400 persone hanno protestato in San Luis, Santa Eulalia, per esprimere il loro rifiuto di una centrale idroelettrica in quella zona.
Prensa Libre, 07/05/2014

836 - PÉREZ MOLINA DESCARTA ESTADO DE EXCEPCIÓN EN HUEHUETENANGO

El presidente Otto Pérez Molina descartó imponer un estado de Excepción en San Mateo Ixtatán, Huehuetenango, donde el pasado lunes, una turba con armas y gorros pasamontañas causaran destrozos en una hidroeléctrica y una constructora.
En una de las bodegas de la empresa aún había ayer material en llamas, también unos tubos de plástico que, según directivos de la compañía, servirían para un proyecto de agua entubada.
Pérez Molina comentó que los atacantes no eran de la localidad y líderes comunitarios indicaron estar de acuerdo con el proyecto que se realiza en el área.
"Son grupos que cada ves se van reduciendo, pero actúan de forma violenta y en el anonimato", comentó.
Derivado de este incidente, un cocinero fue baleado y fue enviado al Hospital Roosevelt, donde se recupera. Otras tres personas, que posiblemente pertenezcan a la empresa constructora, resultaron heridas.
El Ministerio de Educación ordenó la suspensión de las clases por tiempo indefinido en 23 comunidades de ese municipio.
Las pérdidas de la maquinaria quemada y otros daños se estima en más de US$5 millones (unos Q40 millones).
Para garantizar la seguridad en el área y evitar otros incidentes violentos, se instaló un destacamento militar con 150 soldados y un contingente de la Fuerza Especial de la Policía.
Otros conflictos
Esta es la tercera hidroeléctrica atacada en el area norte, con el mismo modo de operar, encapuchados que destruyen instalaciones, personas armadas en bloqueos y quema de maquinaria para oponerse a proyectos mineros o hidroeléctricos.
En septiembre del 2013, un soldado que resguardaba un helicóptero murió baleado en Santa Cruz Barillas, en medio de protestas de pobladores armados que se oponían a un proyecto hidroeléctrico en ese municipio.
El 18 de febrero de ese año, 50 personas, algunas con armas de fuego y el rostro cubierto, destruyeron una galera, dispararon y rompieron vidrios, así como el portón de la sede de la empresa Hidro Santa Cruz, en la aldea Poza Verde, Santa Cruz Barillas, en rechazo a la instalación de una hidroeléctrica en esa zona.
También el 9 de diciembre del mismo año, unas 400 personas protestaron en la finca San Luis, en Santa Eulalia, para expresar su rechazo a una hidroeléctrica en esa localidad.
Prensa Libre, 07/05/2014

mercoledì 7 maggio 2014

835 - IL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA SENTENZA PER GENOCIDIO

Il 10 maggio 2013 il Generale Efraín Ríos Montt è stato condannato per genocidio e per il delitto di crimini contro l'umanità, e condannato a 80 anni di prigione.
10 giorni dopo, il verdetto di colpevolezza è stato annullato dal tribunale costituzionale del Guatemala, rivelando totalmente l'apparato di impunità, ma il processo continua ad essere un evento storico e senza precedenti - la prima volta in tutto il mondo che un ex-capo di Stato è stato processato per genocidio in un tribunale nazionale. Inoltre, il processo per la prima volta nelle Americhe ha portato a giudizio il genocidio dei popoli indigeni.
Quest’anno nel primo anniversario della sentenza per genocidio, gruppi in vari luoghi del mondo si uniscono per commemorare la importanza storica di quel giorno, leggendo brani della sentenza contro Rios Montt.
(per vedere un breve video in spagnolo che riassume il processo: El Veredicto”
http://vimeo.com/93360438)
Per info: http://skylight.is/

834 - EL PRIMER ANIVERSARIO DE LA SENTENCIA POR GENOCIDIO

El 10 de mayo 2013, el General Efraín Ríos Montt fue condenado por genocidio y por el delito de deberes contra la humanidad, y sentenciado a 80 años de prisión.
10 días después, el veredicto de culpabilidad fue anulado por el tribunal constitucional de Guatemala, revelando totalmente el aparato de impunidad, pero el juicio permanece como un evento histórico y sin precedentes--la primera vez en todo el mundo que un ex-jefe del Estado fue procesado por genocidio en un tribunal nacional.
Además, el juicio fue la primera vez en las Américas que el genocidio de los pueblos indígenas fue llevado a juicio.
Este año en el primer aniversario de la sentencia por genocidio, grupos en lugares a través del mundo van a juntarse para conmemorar la trascendencia histórica del día, leyendo selecciones de la sentencia de Ríos Montt.
(Si desean ver un corto video-resumen del juicio “El Veredicto”
http://vimeo.com/93360438 ).
http://skylight.is/

833 - FIRST ANNIVERSARY OF THE GENOCIDE CONVICTION

On May 10th 2013, General Efraín Ríos Montt was convicted of genocide and crimes against humanity, and sentenced to 80 years in prison.
10 days later the guilty verdict was "vacated" by the Constitutional Court of Guatemala, fully exposing the apparatus of impunity, but the trial remains an historic and unprecedented event--the first time in the world that a former head of state was prosecuted for genocide in a national court. And, perhaps more significantly, the case marked the first time anywhere in the Americas that the genocide of indigenous peoples was put on trial.
On the first anniversary of the Ríos Montt conviction, in locations around the world, groups will gather to observe the significance of this day by reading excerpts from the sentencing of Ríos Montt.
(If you’d like to view a short film summarizing the trial, “The verdict”,
http://vimeo.com/69360984).
For information: http://skylight.is/

venerdì 2 maggio 2014

832 - BAMBINI MIGRANTI SONO ESPOSTI ALLA TRATTA

I minori in Guatemala e Centro America lasciano i loro paesi in cerca del sogno americano, ma molti non possono continuare il loro viaggio verso gli Stati Uniti e rimangono a Città del Messico, che li rende vulnerabili alla tratta e allo sfruttamento, ha riferito Diego Eulate Perez Lorente, direttore del Centro per i Diritti Umani Fray Matías de Córdova, di Tapachula, Chiapas, in Messico.
Una grande quantità di bambini e giovani guatemaltechi e centroamericani lavorano in modo informale nelle città messicane.
Una delle principali attività nella quale sono impegnati i migranti minorenni in Messico è il lustrascarpe.
L' attivista per i diritti umani ha detto che la maggior parte dei minorenni hanno età compresa tra 11 e 17 anni, e provengono dal Guatemala. Incapaci di raggiungere il loro obiettivo di raggiungere gli Stati Uniti, si fermano a lavorare in modo informale per le strade o i negozi della di quella città, quindi sono vulnerabili alla tratta.
Ha aggiunto che la migrazione dei bambini e dei giovani guatemaltechi in Messico e America Centrale è aumentata negli ultimi anni. Eulate Perez ha ricordato che nel 2013, secondo i dati ufficiali, sono stati arrestati 9.893 bambini sono tornati a casa 8.350.
Nessun dato ufficiale
Alejandro Vila Chavez, procuratore esperto in crimini contro gli immigrati a Tapachula, ha recentemente spiegato che è sconosciuto il numero di bambini immigrati che lavorano nelle strade, nelle città del Chiapas, e potrebbero trovarsi in condizioni di traffico a scopo lavorativo o sessuale.
Spesso si sono viste famiglie al completo attraversare la frontiera Guatemala - Messico dal fiume Suchiate, e si ritiene che molti bambini sono costretti a lavorare nelle città messicane .
Nel Parque Miguel Hidalgo, a Tapachula, è comune vedere decine di bambini che vendono caramelle, e quasi tutti sono immigrati. Le autorità ritengono che circa 400 bambini vagano per le strade di Tapachula, dove lavorano come lustrascarpe.
Testimonianze
Pascual è un bambino di 8 anni che ha detto che aveva viaggiato dagli altopiani di San Marcos a Tapachula, perché vuole andare negli Stati Uniti, ma è senza soldi ed è rimasto a lavorare vendendo caramelle nei parchi di Tapachula, ma non spiega chi lo ha assunto, con chi lavora o come vive.
Rafaela, 9 anni, vestita con abiti tradizionali, cammina nello stesso parco dove decine di bambini lavorano quotidianamente. Lei vende bibite, sigarette e caramelle.
"La mia famiglia vive a Huehuetenango, ma abbiamo bisogno di soldi ", ha detto .
Carmen e Elena, 15 e 13 anni, sono due sorelle che vivono in Malacatan, San Marcos, e nello stesso parco di Tapachula vendono dolci, ma si ritiene che siano sfruttate sessualmente, per quello scappano quando glielo si chiede.
Rete di sicurezza
Padre Ademar Barilli, direttore della Casa del Migrante a Tecum Uman, San Marcos, ha detto che sul confine con il Messico è stata costituita una rete di protezione dei bambini e degli adolescenti immigrati, alla quale collaborano varie istituzioni in Guatemala e Messico.
Ha aggiunto che ONG, istituzioni governative e private, organizzazioni autonome e semi - autonome, club di servizio e leader della comunità si sono riuniti allo scopo di garantire che le autorità rispettino quello che stabilisce la legge in caso di migrazione dei bambini e degli adolescenti e i vari casi di tratta.
Barilli ha aggiunto che questa rete è attiva e serve a programmare, con le autorità competenti, la necessità di individuare i casi di tratta di persone e di proteggere i bambini perché non diventino vittime di questi gruppi .
Vittime di maltrattamenti
Maripaz López, direttrice della casa Nuestras Raices, della Segreteria del Ministero del Welfare, in Quetzaltenango, dove vengono portati i bambini rimpatriati dal Messico, ha detto in un forum che i bambini detenuti in quel paese sono vittime di abusi .
Ha spiegato che le autorità di immigrazione e di polizia li maltrattano e li tengono in carcere, e ciò è una violazione dei loro diritti umani. 
Prensa Libre, 25/04/2014

831 - NIÑOS MIGRANTES ESTÁN EXPUESTOS A LA TRATA

Menores de edad de Guatemala y Centroamérica dejan sus países para buscar del sueño americano, pero muchos no pueden continuar con su viaje a Estados Unidos y se quedan en ciudades de México, lo que los hace vulnerables a la trata de personas y explotación, informó Diego Lorente Pérez de Eulate, director del Centro de Derechos Humanos Fray Matías de Córdova, de Tapachula, Chiapas, México.
Gran cantidad de niños y jóvenes guatemaltecos y centroamericanos trabajan informalmente en ciudades de México.
Una de las principales actividades a las que se dedican en México los menores de edad migrantes es el lustre de calzado.
El activista en derechos humanos dijo que la mayoría de menores tienen entre 11 y 17 años, y proceden de Guatemala. Al no poder lograr su propósito de llegar a EE. UU., se quedan trabajando de manera informal en las calles o negocios de esa ciudad, por lo que están expuestos a ser víctimas de trata.
Añadió que el flujo migratorio de niños y jóvenes guatemaltecos y centroamericanos a México se ha incrementado en los últimos años. Pérez de Eulate recordó que en el 2013, según datos oficiales, fueron detenidos nueve mil 893 niños y regresaron a su país ocho mil 350.
Sin datos oficiales
Alejandro Vila Chávez, fiscal especializado en delitos cometidos contra inmigrantes en Tapachula, explicó recientemente que se desconoce el número de niños y niñas migrantes que trabajan en las calles, en ciudades de Chiapas, y que podrían estar en situación de trata laboral o sexual.
Frecuentemente se observa cómo familias completas cruzan la frontera Guatemala-México por el río Suchiate, y se cree que muchos de los menores se ven obligados a trabajar en ciudades mexicanas.
En el parque Miguel Hidalgo, de Tapachula, es común ver a decenas de niños que venden golosinas, y casi todos son migrantes. Autoridades calculan que unos 400 menores deambulan por las calles del centro de Tapachula, donde también lustran calzado.
Testimonios
Pascual es un niño de 8 años que dijo haber viajado del altiplano de San Marcos a Tapachula, porque quiere irse a Estados Unidos, pero como no tiene dinero se ha quedado a trabajar vendiendo golosinas en los parques de Tapachula, pero no explica quién lo contrató, con quién trabaja ni cómo vive.
Rafaela, 9, viste traje regional y camina en el mismo parque donde decenas de niños laboran a diario. Ella vende refrescos embotellados, cigarrillos y golosinas.
“Mi familia vive en Huehuetenango, pero necesitamos ganar dinero”, explicó.
Carmen y Elena, de 15 y 13 años, son dos hermanas que viven en Malacatán, San Marcos, y en el mismo parque de Tapachula venden golosinas, pero se cree que son explotadas sexualmente, por lo que huyen al consultarles al respecto.
Red de protección
El padre Ademar Barilli, director de la Casa del Migrante de Tecún Umán, San Marcos, comentó que en la zona fronteriza con México se ha integrado una red de protección de la niñez y adolescencia migrante, en la que participan diversas entidades de Guatemala y México.
Añadió que oenegés, instituciones gubernamentales y privadas, organizaciones autónomas y semiautónomas, clubes de servicio y líderes comunitarios se unieron, con la misión de velar porque las autoridades cumplan con lo que la ley les manda en el caso de la migración de niños y adolescentes y los diversos casos de trata.
Barilli agregó que esta red está activa y presta a plantear, ante las autoridades correspondientes, la necesidad de detectar los casos de trata de personas y proteger a los menores para que no sean víctimas de estos grupos.
Sufren vejámenes
Maripaz López, directora del hogar Nuestras Raíces, de la Secretaría de Bienestar Social, en Quetzaltenango, a donde son llevados los niños repatriados de territorio mexicano, dijo en un foro que los menores detenidos en ese país son abusados.
Explicó que las autoridades migratorias y policiales los maltratan y los tienen en calidad de presos, con lo cual violan sus derechos humanos.
Prensa Libre, 25/04/14

giovedì 1 maggio 2014

830 - MODIFICATO ANNO DI SOSPENSIONE

La sanzione contro la giudice Yassmin Barrios, che comprendeva un anno di sospensione ed una multa di Q5.040, è stata ritirata dall'Assemblea dei Presidenti delle Collegi Professionali che le ha rivolto solo un ammonimento privato.
Yassmin Barrios è sanzionato in forma privata per essere incorsa in una infrazione nel giudizio contro Rios Montt.
Una fonte rivelò che l'assemblea ratificò lunedì scorso che la giudice, come presidentessa del Tribunal de Mayor Riesgo A, ha commesso una mancanza avendo ordinato all'avvocato Moisés Galindo che difendesse Efraín Ríos Montt, dopo avere espulso Francisco García Gudiel dalla sala delle udienze come difensore del militare.
Nonostante questo fatto, si considerò che non meritava la sospensione nel suo esercizio professionale come avvocato e notaio, né la sanzione pecuniaria. Per questo si è presa la decisione di un ammonimento privato, che consiste nell’inviargli una nota nella quale le è fatto vedere che è incorsa in un errore nel giudizio.
Inoltre, stabilirono che con questa misura non si attenta all'indipendenza giudiziale.
Il Codice di Etica del Collegio degli Avvocati e Notai del Guatemala (Cang), stabilisce che le sanzioni possono essere per iscritto, pubbliche, private e pecuniarie.
Antecedente
Galindo ha promosso la denuncia contro la giudice perché secondo lui abusò della sua autorità come presidentessa del Tribunale, obbligandolo a difendere a Rios Montt, dopo avere espulso García Gudiel, che la giudice aveva definito bugiardo.
Il 9 gennaio scorso, il Tribunale di Onore del Cang ha deciso di sospendere per un anno nell'esercizio della sua professione la giudice Barrios e le impose una sanzione di Q 5.040; ma è stato notificato il 4 di aprile scorso.
Reazione
Valore della sentenza
La giudice Yassmin Barrios disse che non è stato ancora notificata in maniera ufficiale la sentenza emessa dall'Assemblea dei Presidenti dei Collegi Professionali, ma ha dichiarato di essere compiaciuta per l’annullamento della sanzione contro di lei.
"L'Assemblea ha avuto il valore che è mancato alla giudice Liliana Joaquín Castillo - del ramo Civile - che non difese l'indipendenza giudiziale. Non è solo la mia vittoria, bensì del sistema", ha detto Barrios.
Prensa libre, 30/04/14
  

829 - MODIFICAN AÑO DE SUSPENSIÓN

La sanción contra la jueza Yassmin Barrios, que incluía un año de suspensión y una multa de Q5 mil 40, fue retirada por la Asamblea de Presidentes de Colegios de Profesionales que en su lugar solo le impuso una amonestación privada.
Yassmin Barrios es sancionada de forma privada por incurrir en falta en el juicio contra Ríos Montt.
Una fuente reveló que la asamblea ratificó el lunes recién pasado que la juzgadora, como presidenta del Tribunal de Mayor Riesgo A, cometió una falta al haber ordenado al abogado Moisés Galindo que defendiera a Efraín Ríos Montt, después de haber expulsado a Francisco García Gudiel de la sala de audiencias como defensor del militar.
Pese a lo anterior se consideró que no ameritaba la suspensión en su ejercicio profesional como abogada y notaria, ni la sanción pecuniaria. Por ello se tomó la decisión de amonestarla de manera privada, lo cual consiste en enviarle una nota en la que se le hace ver que incurrió en una falta en el juicio.
Además, dejaron claro que no se atenta contra la independencia judicial con la medida.
El Código de Ética del Colegio de Abogados y Notarios de Guatemala (Cang) establece que las sanciones pueden ser por escrito, públicas, privadas y pecuniarias.
Antecedente
Galindo promovió la denuncia contra la jueza porque supuestamente abusó de su autoridad como presidenta del Tribunal al obligarlo a defender a Ríos Montt, después de haber expulsado a García Gudiel, a quien la juzgadora calificó de mentiroso.
El 9 de enero pasado, el Tribunal de Honor del Cang resolvió suspender por un año en el ejercicio de su profesión a Barrios y le impuso una sanción de Q5 mil 40; pero se notificó el 4 de abril pasado.
Reacción
Valor del fallo
La jueza Yassmin Barrios dijo que aún no ha sido notificada de manera oficial por el fallo emitido por la Asamblea de Presidentes de Colegios Profesionales, pero se manifestó complacida por haberse anulado la sanción en su contra.
“La Asamblea tuvo el valor que le faltó a la jueza Liliana Joaquín Castillo —del ramo Civil—, quien no defendió la independencia judicial. No es solo mi victoria, sino del sistema”, dijo Barrios.
Prensa libre, 30/04/14